09/10/2025
La manutenzione di un immobile non è solo un male minore per preservarne l'integrità, anzi ci sono delle ragioni per cui le manutenzioni straordinarie possono essere considerate un vero e proprio investimento. Ecco come avviene la trasformazione di un bene da spesa passiva a risorsa attiva.
Anzitutto si può parlare di una distinzione principale, che è quella che si fa con la manutenzione ordinaria. Questa si riferisce a interventi volti a conservare l'immobile in buono stato, senza alterarne struttura o destinazione d'uso, tra questi rientrano, ad esempio, la ritinteggiatura delle pareti, la riparazione di un rubinetto che perde, la sostituzione di tegole sul tetto o la pulizia della grondaia, tipologie di lavori che si possono definire di routine, poco costosi e senza iter burocratici particolarmente articolati.
Una seconda distinzione importante è quella con la ristrutturazione, la quale può comportare modifiche al volume complessivo e alla destinazione d'uso dell'immobile. La distinzione con la ristrutturazione, però, non è solo teorica: cambia anche la procedura amministrativa da seguire.
Quindi, cos'è la manutenzione straordinaria? Questa si riferisce a una categoria di interventi edilizi che vanno oltre la normale cura e gestione di un edificio, mirando a rinnovare, sostituire o modificare in modo significativo parti di una proprietà per garantirne sicurezza, efficienza e funzionalità. È disciplinata dal quadro legislativo DPR 380/2001, cioè il "Testo Unico dell'edilizia", che ne dà anche la definizione.
I molteplici lavori che rientrano in questa tipologia di interventi possono riguardare sia le strutture che gli impianti. Interventi come sostituzioni di parti strutturali di edifici o servizi igienico-sanitari o tecnologici, il vincolo è che questi non possono alterare volumi e superfici della singola proprietà immobiliare o comportare modifiche alla destinazione d'uso. Vediamo alcuni esempi di manutenzione straordinaria:
Come già detto, la tipologia di intervento inquadra il lavoro in un determinato iter burocratico, più o meno semplice e che necessita di una maggiore o minore quantità di autorizzazioni. Le procedure principali sono: CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata), che riguarda interventi che non coinvolgono parti strutturali dell'edificio, modifiche di volumi o cambi di destinazione d'uso, SCIA (Segnalazione Certificata di inizio attività), che riguarda interventi più significativi e che interessano strutture portanti, o implicano l'ampliamento o la sopraelevazione dell'edificio, tra questi interventi rientra anche la creazione di scale interne o esterne, e infine l'edilizia libera, per interventi minori che non richiedono particolari procedure burocratiche, come il semplice rifacimento di un impianto elettrico o la tinteggiatura delle pareti.
Di fronte alla complessità di tali interventi e della burocrazia che c'è dietro, rivolgersi a un esperto più che una necessità è un obbligo. Un tecnico abilitato è indispensabile per opere di manutenzione di tipo CILA e SCIA, per identificare le pratiche amministrative corrette. Figure come architetti, geometri e ingegneri servono a capire se l'intervento di manutenzione è ordinario o straordinario, a garantire la conformità del progetto alle normative edilizie e alla mitigazione del rischio per evitare errori costosi. La manutenzione straordinaria, inoltre, può essere un intervento complesso, specialmente quando si parla di lavori su tetti e facciate. Per lavorare in sicurezza e ridurre i rischi, si può decidere di noleggiare una piattaforma aerea come un'autocarrata.
È vero, privarsi di denaro e gettarsi nel labirinto della burocrazia non sono attività particolarmente piacevoli, ma la manutenzione straordinaria non è solo questo. Non è una semplice spesa, ma un investimento strategico, un modo per trasformare una proprietà immobiliare da passività a risorsa di valore. Ecco un elenco dei benefici chiave che essa porta:
Un approccio del genere ridefinisce i lavori di manutenzione straordinaria, trasformandoli da spesa reattiva e inevitabile in una strategia di investimento proattiva che accresce il valore dell'immobile.
La manutenzione ordinaria riguarda interventi di routine, come tinteggiatura o piccole riparazioni, la manutenzione straordinaria, invece, comprende lavori più importanti, come rifacimento tetti, modifiche interne, operazioni che comunque non cambiano volume e destinazione d'uso.
Dipende dall'intervento, la CILA è necessaria per interventi non strutturali, la SCIA per lavori strutturali o più invasivi. Interventi minori non hanno bisogno di permessi, rientrano nell'edilizia libera.
Non esiste un lasso di tempo fisso, ma può essere utile valutare lo stato dell'immobile ogni 10-20 anni.
La manutenzione straordinaria comprende lavori che modificano o rinnovano parti dell'edificio, senza cambiarne struttura complessiva e destinazione d'uso, d'altro canto la ristrutturazione edilizia comporta interventi più radicali con modifiche strutturali, cambi di destinazione d'uso, aumenti di volumetria e demolizioni. Di solito la ristrutturazione richiede anche autorizzazioni più complesse rispetto a CILA e SCIA.