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Le 7 scoperte archeologiche più straordinarie di sempre Giffi Blog

Le 7 scoperte archeologiche più straordinarie di sempre

21/01/2022

Le 7 scoperte archeologiche più straordinarie di sempre ti lasceranno a bocca aperta. Sperando di non risvegliare antiche maledizioni, oggi daremo un'occhiata da vicino a misteriose ed uniche rivelazioni archeologiche. Buona visione, oppure... Buona lettura!

P.S. Se stai fantasticando che anche sotto il tuo giardino possano esser nascosti grandi misteri o tesori, non ci sperare troppo... Ma se vuoi provarci, o se vuoi svolgere attività più pratiche, puoi noleggiare il nostro miniescavatore 18 quintali. Compatto, leggero e facilmente trasportabile, è il numero 1 per i piccoli lavori di scavo.


Monaco mummificato - 7°scoperte archeologiche - mummia monaco

Dicono che meditare prima di andare a dormire assicuri un ottimo riposo. Dal 2005 i corsi di meditazione hanno un nuovo ambasciatore che può garantire per questo. Un monaco buddista è stato ritrovato all'interno di una statua del Buddha e, secondo i suoi colleghi di oggi, starebbe “dormendo” in una sorta di limbo tra vita e morte dopo oltre 1000 anni. Ad essere più precisi, si troverebbe in realtà in uno stato di eterna meditazione.

 

Il monaco, dopo un periodo di digiuno ed aver assunto un veleno, si è “auto-mummificato” a causa della disidratazione e la scansione TAC ai raggi X evidenzia come il suo scheletro sia perfettamente intatto all'interno del Buddha. La statua si trova presso il Museo di Storia Naturale di Budapest, in Ungheria, e chissà se un giorno qualcuno sentirà bussare dall'interno.

 

Donna celtica in un albero - 6°scoperte archeologiche - donna celtica in albero giffi top

Se il monaco di prima ha optato per una statua, una donna celtica di 2200 anni fa ha preferito, invece, una scelta più ecologica quando è arrivata la sua ora. A Zurigo, nel 2017, durante lavori di edilizia scolastica, è stato scoperto un albero scavato ad hoc per accoglierla al suo interno. La giovane donna è stata adagiata in questa inusuale bara di legno e, grazie allo studio dei suoi denti, sappiamo che non era affatto ghiotta di dolci.

 

La misteriosa donna celtica indossa bracciali, fermagli di bronzo e una collana con pendenti. Quest'ultima è sicuramente il pezzo forte della collezione perché è fissata tra 2 spille, una chiusura che si credeva impensabile per l'epoca. Una scoperta che ha a dir poco entusiasmato gli studiosi. A soli 80 metri da lei riposava un guerriero celtico, rinvenuto nel 1903, che si pensa, invece, abbia combattuto contro Giulio Cesare. Siamo allora fiduciosi che da Zurigo possiamo aspettarci ancora molto dal punto di vista archeologico.


Tomba di Qin Shi Huang - 5°

scoperte archeologiche - tomba qin shi huang

Qin Shi Huang, il primo imperatore cinese, credeva, come molti nella Cina del terzo secolo avanti Cristo, che il mercurio donasse l'immortalità. Ironia della sorte, fu verosimilmente proprio l'abitudine di ingerire mercurio ad avvelenarlo e ad ucciderlo a soli 39 anni. Aprire la sua tomba oggi sarebbe un rischio. Non solo perché si potrebbero danneggiare i reperti, ma anche perché il buon Qin ha ben pensato di farla circondare da un fossato riempito di mercurio che, se il mausoleo venisse aperto oggi, esalerebbe all'aria aperta con conseguenze incerte.


La tomba è sepolta in profondità sotto una collina della Cina centrale e il governo cinese non ha mai dato il permesso di scavo, facendo così salire alle stelle la curiosità. Quel poco che conosciamo ad oggi del mausoleo è lo straordinario esercito di terracotta, scoperto per caso da un gruppo di contadini negli anni 70' e disposto a circa un chilometro e mezzo di distanza dalla tomba che avrebbe dovuto vigilare per sempre.


Linee di Nazca - 4°

scoperte archeologiche - linee di nazca

Siamo abituati agli innamorati che scrivono i loro nomi sulla spiaggia, poi arriva un'onda più corposa del solito e la battigia torna libera per chi verrà dopo di loro. Questione di geografia. Gli antichi Nazca sicuramente non avevano questi problemi nel deserto che da loro prende il nome. Condor, colibrì, scimmie, un ragno di 45 metri, una lucertola di 180, pesci, balene: tutte realizzate tra il 300 a.C. e il 500 d.C., le linee di Nazca sono la culla di un mistero, forse, risolto.


Tra le ipotesi più navigate in un primo momento c'era quella che attribuiva alle linee un significato astronomico (la scimmia come Orsa Maggiore, il delfino e il ragno la Costellazione di Orione), ma ad oggi si è quasi certi che ci sia l'acqua di mezzo. Sono stati ritrovati infatti, nei pressi dei disegni, dei pozzi a spirale che attingono acqua dal ricco sottosuolo del deserto.


Le linee, con i loro delfini, balene e pesci, rimanderebbero dunque proprio all’acqua, simbolo di vita, e andrebbero intese come un ringraziamento agli dèi. Questi disegni, che si son conservati grazie al clima arido e quasi mai ventoso del luogo, sono visibili in pieno solo dall'alto di un elicottero. Tuttora ci chiediamo come abbiano fatto i Nazca a farli così precisi più di 2000 anni fa senza neanche poterli vedere.


Fischietto della morte azteco - 3°

scoperte archeologiche - fischio della morte azteco

Sappiamo che gli Aztechi erano soliti compiere sacrifici umani, ma fino a pochi anni fa ci sfuggiva un particolare importante dei loro riti. Durante gli anni Novanta, un gruppo di archeologi ha rinvenuto in un antico tempio degli oggetti mai visti prima. All'interno del tempio del Dio del vento, stretti tra le mani scheletriche dei sacrificati c'erano piccoli manufatti di terracotta a forma di teschio ghignante. Dopo diversi studi arrivò una risposta: erano fischietti.

 

Ma non come quelli per addestrare i cani o quelli che usano gli arbitri. Quando qualcuno provò a fare un fischio, il suono che ne fuoriuscì fece gelare il sangue nelle vene di tutti i presenti. Sembrava il grido di qualcuno in punto di morte; fu definito come il suono di mille cadaveri urlanti.


Un ricercatore, Roberto Velazquez Cabrera, giunse alla conclusione che questi fischietti fossero stati progettati per incutere terrore nelle vittime sacrificali, poco prima che venissero uccise, così da guidarne le anime nell'oltretomba. Su internet sono disponibili delle copie, ma nessuna riesce ad emulare alla perfezione il suono terribile e agghiacciante dell'originale.


P.S. Se sospetti che il tuo vicino ne abbia uno, puoi difenderti dalle grida dell'orrore grazie all'isolamento acustico pareti divisorie!


Mani della spada - 2°

scoperte archeologiche - mani della spada

L'antico Egitto non può mancare in un episodio sulle scoperte archeologiche, ma questa volta non c'entrano Tutankhamon o i misteri delle piramidi. Un team di archeologi ha effettuato una macabra scoperta all’interno di un palazzo nella città di Avaris: i resti scheletrici di sedici mani mozzate, tutte destre. La scoperta confermerebbe una pratica attestata nell’arte e negli scritti egizi, nei quali un soldato presenta la penzolante mano destra di un nemico in cambio di oro.

 

Ogni fossa rappresenta così una cerimonia. Tagliare la mano destra non solo rendeva più facile il conteggio delle vittime, ma serviva allo scopo simbolico di togliere la forza al nemico, privarlo del suo potere per l’eternità. La mano destra è, da sempre, la mano della spada.


Cappella Sistina degli Antichi - 1°

scoperte archeologiche - cappella sistina amazzone

In Colombia, nel cuore dell'Amazzonia più pura, sono stati rinvenuti 12 chilometri di pitture rupestri risalenti a 12500 anni fa, ovvero ai tempi dell'Era Glaciale.


Questa "autostrada" di dipinti viene ufficiosamente chiamata "La Cappella Sistina degli antichi" ed è talmente ricca di informazioni che ci vorranno generazioni e generazioni di esperti per studiarla e classificarla a pieno, considerando che le incisioni includono animali preistorici oggi estinti, tra cui i famosi “mastodonti”, e persone che ballano e si tengono per mano ai tempi di una civiltà antica e perduta.


Da 30 anni si era conoscenza della ricchezza di questa terra, ma solo recentemente, dopo la fine del conflitto armato tra governo colombiano e i terroristi delle FARC, è divenuta patrimonio di tutti.

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