12/10/2021
In questo articolo puoi scoprire cosa è l'audit energetico e come questo può aiutarti a risparmiare in bolletta. Allaccia le cinture e seguimi fino alla fine dell'articolo: ti darò dei consigli pratici e uno speciale per ottenere il maggiore risparmio possibile.
L’audit energetico è uno strumento molto efficace per ottenere una diagnosi energetica di un edificio. Questo viene realizzato da uno specialista o da un’azienda certificata in modo documentato e periodico. Grazie a questa analisi è possibile definire la ripartizione dei vari consumi. Il risparmio energetico può essere ottenuto modificando i processi energetici, oppure trasformando l'energia in una forma più efficiente.
La diagnosi energetica permette di certificare il sistema di controllo dei consumi energetici, con la finalità di evitare eventuali sprechi tramite il miglioramento della gestione e distribuzione dell’energia con minimi costi di manutenzione. Il monitoraggio dei consumi mira a ridurre le emissioni di CO2 grazie all’elaborazione dei dati che permettono di avere informazioni tempestive su ogni parametro energetico. L'audit energetico è quindi una grande opportunità di risparmio dei costi, ma anche uno strumento utile alla salvaguardia ambientale.
La base del monitoraggio energetico si effettua analizzando tutti i dati di consumo, che possono essere reperiti da fatture o da bollette. Le misurazioni si hanno in base a precisi criteri economici che vanno a integrare il così detto “piano di azione”, che a sua volta andrà a completare un report in cui sono racchiuse tutte le misure e i parametri necessari ad una successiva decisione di miglioramento.
Nei casi in cui l'azienda abbia una disponibilità limitata della documentazione, oppure che quest'ultima non sia stata aggiornata, sarà necessario effettuare un sopralluogo. Per poter procedere con l'ispezione, si ha bisogno della pianta perimetrale, del manutentore degli impianti, di ipotetici DPI (Dispositivi di Protezione Individuali) e possibili autorizzazioni di accesso al sito o ad eventuali aree.
La diagnosi energetica può essere condotta da un esperto in gestione dell'energia, certificato secondo la norma, capace di valutare l’efficienza della struttura e dei suoi impianti. Fino a qui ci siamo, ma continua a leggere l’articolo per non perderti il super consiglio che sto per darti.
Il progetto di monitoraggio è molto dettagliato: parte dall'incontro conoscitivo delle esigenze da gestire e passa alla verifica del luogo con l'aggiunta dell'approfondimento tramite l'acquisizione dei dati. Successivamente si darà vita ad un progetto esclusivo ideato appositamente per l'azienda che porterà poi alla fornitura ed installazione delle soluzioni studiate. Una volta appreso il progetto, si avvia una formazione professionale del personale addetto all'interno dell'azienda che provvederà così al collaudo del progetto stesso.
I mezzi per poter effettuare tale monitoraggio si differenziano in base alla necessità dei parametri (elettricità, gas nocivi, emissioni CO2 e polveri sottili.) da misurare. Per poter monitorare costantemente i termini di valutazione ed i dati raccolti tramite strumenti fisici, si vanno ad inserire tutte le informazioni su un'apposita piattaforma per la diagnosi energetica. Tale piattaforma garantisce la ricezione, memorizzazione ed esportazione automatica e programmata dei dati su database estraendo servizi di supporto e manutenzione. La mancata ricezione di dispositivi remoti induce la piattaforma a produrre degli allarmi. Tale piattaforma deve poter essere consultata dall'utente via web.
Per poter effettuare un monitoraggio energetico si deve fare riferimento ad un sistema di gestione dell'energia di un edificio. Tale sistema è il cosiddetto BEMS. Questo sistema porta alla riduzione di sprechi ed emissioni di CO2 abbassando l'impatto ambientale e limitando i costi in bolletta. Il sistema BEMS è basato sulla tecnologia detta “internet delle cose” (IoT), con l'obiettivo di migliorare la vivibilità degli ambienti monitorando il microclima, la temperatura e l’umidità. Questa nuova tecnologia consente, appunto, di mettere in comunicazione qualsiasi oggetto senza il bisogno di avere un contatto diretto.
Il modo più rapido e produttivo per risparmiare energia elettrica è quello di cambiare le abitudini quotidiane badando a dei semplici consigli:
lavatrici e lavastoviglie sono gli elettrodomestici più usati e quelli che consumano di più. Pertanto è consigliato usarle a temperature basse e negli orari con costi energetici inferiori. Alcuni elettrodomestici moderni hanno anche il programma “risparmio energetico” che è il più indicato da utilizzare.
è consigliato l'utilizzo di elettrodomestici a consumi ridotti scegliendo quelli di classe energetica più efficiente (A+++).
il forno elettrico è uno di quegli accessori con un elevato consumo. Il consiglio è quello di spegnerlo poco prima della fine della cottura in modo da sfruttare il calore accumulato al suo interno, oppure sostituirlo con un forno a microonde.
è indicato ridurre o eliminare i consumi in stand-by, derivati da tutti quegli apparecchi che sono forniti della cosiddetta “luce rossa”.
è buona norma rinunciare a tutti quegli elettrodomestici superflui che utilizziamo solo per abitudine!
le lampadine a led sono quelle più indicate da utilizzare in quanto producono un minore consumo elettrico ed hanno una durata maggiore.
per gestire i dispositivi elettrici ci si può agevolare con dispositivi smart e/o timer con cui è possibile programmare l'accensione/spegnimento e programmare a tempo qualsiasi apparecchiatura.
rispettando la tariffa del nostro contratto, sicuramente avremo un risparmio. In genere le ore più indicate per utilizzare gli elettrodomestici è dalle prime ore della sera fino alle prime del mattino.
Un consiglio speciale è quello di utilizzare ottimizzatori che aiutano a ridurre il carico sulla rete elettrica in modo tale da riuscire anche a prolungare la “vita” degli elettrodomestici. Altro consiglio speciale: utilizzare anche stabilizzatori che mantengono il voltaggio elettrico a livelli ideali così da ridurre il consumo domestico. (La casa con i migliori tassi di risparmio energetico è la casa in bioedilizia; scopri di più)
L’audit energetico è rivolto soprattutto alle grandi aziende e a tutte quelle aziende che hanno consumi energetici elevati, che incidono in modo rilevante sul bilancio aziendale.
L’Agenzia ENEA ha divulgato le Linee Guida per la diagnosi energetica che devono seguire tutti i soggetti obbligati e che devono presentare entro l’anno successivo. Nella prima diagnosi viene poi indicata la programmazione del piano di monitoraggio permanente, che in genere viene poi presentata trascorsi i quattro anni. All'ente ENEA deve essere comunicato l'esito del monitoraggio compreso di certificato ISO e matrice di sistema. Ciò deve avvenire sia da parte di aziende obbligate sia da parte di quelle “volontarie”.
ENEA ci indica anche i siti sui quali effettuare tale diagnosi, evidenziando la necessità per quelle aree con fascia superiore a 10000 TEP (Tonnellata Equivalente di Petrolio). Nel caso in cui un'azienda ha più siti produttivi, la diagnosi energetica verrà eseguita sempre su quei locali che superano la fascia TEP indicata dall'organizzazione ENEA.
In conformità alle linee guida viene compilato l'Attestato di Prestazione Energetica (APE) che introduce la Certificazione Energetica: A++++ rispecchia il minimo consumo e G indica il massimo consumo energetico.
Non sono obbligati ad effettuare il monitoraggio energetico le imprese con gestioni volontarie che possiedono la certificazione UNI CEI EN ISO 50001, ovvero la norma che specifica i requisiti fondamentali per il miglioramento continuo dei propri consumi energetici. Sono inoltre escluse dall’obbligo della diagnosi le Amministrazioni Pubbliche, luoghi di culto e quelle zone con fascia inferiore a 100 TEP.
La norma che fa riferimento all'audit energetico è il D.lgs. n.102 del 2014. Tale decreto prevede delle sanzioni pecuniarie in caso di monitoraggio non effettuato dalle aziende obbligate. Tale norma specifica che le aziende obbligate ad effettuare l'audit energetico hanno tempo fino a dicembre. La norma internazionale a cui dobbiamo riferirci è proprio la ISO 50001 che evidenzia i giusti requisiti per un continuo miglioramento delle prestazioni energetiche aziendali.
La comunità europea ha creato uno strumento volontario per monitorare le prestazioni ambientali, con l'obiettivo di realizzare uno sviluppo economico sostenibile sotto responsabilità delle imprese. Tale strumento è identificato con l'acronimo EMAS (Eco-Management and Audit Scheme – ecogestione e sistema di monitoraggio); gli indicatori che lo riguardano sono l'efficienza energetica, l'efficienza dei materiali, l'acqua, i rifiuti, la biodiversità e le emissioni. Chiunque vi si sottopone deve provvedere ad una valutazione di conformità da parte di un addetto accreditato che convalida la dichiarazione ambientale, la quale conferma la qualità e l'attendibilità riguardo il proprio andamento ambientale.
Per mantenere la qualità e riproducibilità delle risorse naturali bisogna creare innovazioni in base alla particolarità del territorio tenendo conto dei limiti di adattamento (del posto considerato) alle trasformazioni, ottenendo così la massima efficienza. Per garantire uno sviluppo sostenibile ci si basa quindi su una valutazione ambientale strategica che valuta la sostenibilità dei piani e progetti urbanistici previsti e su una valutazione di impatto ambientale che valuta gli eventuali effetti sull'ambiente di un determinato progetto. (Questi grattacieli in legno avranno superato la prova?)
L'orientamento dell'edificio a energia quasi zero è studiato per ottenere la giusta esposizione al Sole, al fine di captarne l'energia termica e la luce. Ciò avviene con la giusta scelta di materiali isolanti nonché dal giusto grado di coibentazione.
La coibentazione riduce il flusso termico scambiato tra due zone con temperature differenti, volto a contenere il calore all'interno degli edifici in inverno per la protezione dal caldo estivo. L'isolamento termico di un materiale è misurato dalla sua conduttività termica (che misura l'attitudine di una sostanza a trasmettere il calore). La miglior resistenza termica si ottiene con il materiale che ha la massa volumica più bassa, ma lo spessore più elevato. Gli isolanti termici si classificano in base al tipo di materiale, alla sua natura e struttura.
L'isolamento termico consente, quindi, di isolare termicamente l'interno di un edificio dal suo esterno sfruttando la resistenza termica di un materiale.
Un edificio ad energia quasi zero si può ottenere anche con impianti ad energia rinnovabile, come quella solare.
Questo avviene tramite tre tipologie principali:
Ovviamente dispositivi solari e fotovoltaici sono dotati di accumulatori in grado di mettere da parte la corrente elettrica prodotta in eccesso durante la giornata per continuare ad alimentare le apparecchiature durante le ore notturne e durante i periodi nuvolosi. Un altro metodo, ancora poco usato, è l’innovazione a torre solare, ovvero un impianto che sfrutta insieme l'energia solare e l'energia eolica.