Giffi Blog
27/05/2022
Il mondo dell’edilizia è soggetto ad una costante evoluzione che va di pari passo con i cambiamenti dello stile di vita e delle necessità dell’uomo. Al giorno d'oggi quasi fatichiamo a seguire tutti gli sviluppi nel campo dell'edilizia moderna. Eppure, c’è stato un tempo in cui anche attività basilari, come spostare materiali ed effettuare scavi, erano operazioni ai limiti dell'impossibile.
Facendo di necessità virtù, alcuni popoli antichi hanno sviluppato dei metodi di costruzione particolarmente ingegnosi: qui vi presentiamo le 5 tecniche costruttive antiche più sorprendenti. Ringraziamo Flipped Prof per le bellissime ricostruzioni digitali qui sotto!
L'Uomo ha l’incredibile capacità di modificare l’ambiente circostante per soddisfare i suoi bisogni, riuscendo così a conquistare anche gli angoli più inospitali del pianeta. La tundra ghiacciata del Canada e della Groenlandia, ad esempio, sembrerebbe davvero poco adatta alla sopravvivenza umana, eppure la popolazione indigena degli Inuit è riuscita ad abitarvi per secoli.
Fondamentali per difendersi dal freddo erano le loro abitazioni tradizionali, gli igloo. Gli igloo si costruiscono a partire da grossi mattoni di neve pressata, disposti seguendo una linea a spirale per ottenere una struttura sferica. Terminato il montaggio, all’interno si accende un braciere che fa sciogliere lo strato di neve superficiale. Quando questo torna allo stato solido, la struttura risulta rafforzata.
Un Igloo è sufficiente per ospitare una famiglia; all’interno, grazie al calore umano e alla capacità termica del ghiaccio, si mantiene una temperatura di circa 17 °C.
Il mistero di come furono costruite le piramidi ha appassionato gli archeologi e gli architetti per secoli e secoli ed oggi sappiamo finalmente con quali tecniche costruttive furono realizzate. Come facevano quindi gli egizi a sollevare e trainare quegli enormi blocchi di pietra che costituiscono ancora oggi le piramidi? Niente di più semplice, usavano delle rampe.
L'esistenza di queste strutture era da molto nell’aria, ma solo recentemente il Ministero delle Antichità egiziano ha potuto confermare di averne rinvenuta una, mettendo la parola fine ad uno dei misteri più affascinanti dell'archeologia. Ma com’erano queste famigerate rampe egizie? Le rampe inclinate erano composte da due file di gradini paralleli e presentavano numerosi fori su entrambi i lati.
Con l’ausilio di corde e tronchi in legno sfruttate come una slitta, gli schiavi riuscivano con l’uso di queste a sollevare i pesanti blocchi dalla cava, trascinarli in salita e portarli fino alla destinazione desiderata.
Gli Etruschi, popolazione italica che occupava l’area tra Lazio, Umbria e Toscana, ci hanno lasciato un’eredità tanto importante quanto misteriosa. Delle loro città si è conservato pochissimo perché gli edifici erano costruiti con materiali facilmente deperibili. Molte informazioni sul loro modo di costruire provengono dagli studi archeologici sulle tombe, che imitavano struttura e stile delle case dei vivi e si sono conservate molto meglio essendo strutture ipogee in pietra.
Si ritiene che gli Etruschi fossero abili urbanisti: pianificavano attentamente la struttura delle città, realizzavano strade e sistemi fognari efficienti e svilupparono uno stile proprio nell’architettura religiosa, caratterizzato dalla colonna tuscanica. Furono sicuramente un esempio per i popoli contemporanei e successivi, in primis i Romani, che ripresero e svilupparono la loro più grande invenzione: l’arco a tutto sesto, realizzato incastrando delle pietre a cuneo chiamate conci.
Questa struttura era resistente, esteticamente gradevole e soprattutto conveniente: era infatti molto più veloce e meno dispendioso costruire un arco piuttosto che un trilite.
La Grecia antica era celebre per le rappresentazioni teatrali, organizzate durante le festività religiose. I greci erano maestri sia nella scrittura teatrale che nella messa in scena: realizzavano costumi, maschere, musica e scenografie. Il palco era dotato anche di numerosi marchingegni per entrate e uscite a effetto, come l’arrivo di una divinità in volo con tanto di tuoni e fulmini. Eppure, osservando un anfiteatro greco, sorge spontanea una domanda: come faceva il pubblico, soprattutto dalle ultime file, a seguire lo spettacolo senza microfoni?
La risposta si cela in ogni singolo dettaglio dell’anfiteatro. Tutto, dalla pendenza dei sedili alla curvatura, dal tipo di pietra utilizzata all’altezza del palcoscenico, contribuisce a creare l’acustica perfetta “tagliando” i rumori di sottofondo per isolare le frequenze più alte, cioè voce e musica. Risultato: anche il greco più ritardatario, che trovava posto nel sedile più scomodo dell’ultima fila, a 60 m dal palco, non perdeva neanche una parola del suo spettacolo preferito.
(In Italia è presente il teatro greco di Siracusa, figlio della dominazione ellenica ai tempi della Magna Grecia, che merita di essere visitato)
Le tracce lasciate dall’Impero Romano sono numerosissime. Nel campo dell’edilizia, i romani definirono varie tecniche di costruzione dei muri e perfezionarono l’utilizzo di volte e cupole. Ma il loro miglior risultato è il sistema di costruzione delle strade: una fitta rete di collegamenti su tutto l’Impero, comodi e il più diretti possibile, al punto che le autostrade odierne ne ricalcano il tracciato.
La stessa parola "strada" è un’eredità romana: viene dal latino "viae stratae", vie a strati. Erano chiamate così a causa della loro struttura su più livelli: si iniziava scavando per circa 1 m nel terreno lungo il percorso stabilito, il rigor. La fossa veniva poi riempita con un impasto di brecciolino e calce e pavimentata con lastre poligonali di pietra levigata. Il risultato finale era tanto affidabile ed apprezzato che le strade dell'Impero si moltiplicarono a vista d'occhio dalla Città Eterna fino alle più lontane località del mondo all'epoca conosciuto.
Ma non finisce qui: pur di non deviare dal percorso in linea retta, i romani impararono a realizzare magistralmente strade sopraelevate, gallerie, ponti e viadotti, alcuni dei quali in uso ancora oggi. Chiunque, infatti, conosce il celebre modo di dire "tutte le strade portano a Roma". E che dire... i Romani hanno perso l'impero, ma i loro ingegneri, ormai, avevano già piastrellato il mondo! (Purtroppo hanno dovuto farlo senza le nostre levigatrici per pavimenti)
Scherzi a parte, restando sempre sul tema dell'Antichità... Sapevi che abbiamo realizzato un articolo riguardo le 7 scoperte archeologiche più incredibili del mondo!? A presto!